Attraverso l’intervento espositivo congiunto dell’artista italiano Marco Maria Zanin e della finlandese Vilma Pimenoff, la manifestazione reale dei concetti di tempo e materia assume l’aspetto di una parafrasi visiva del nostro contemporaneo, in mutevole equilibrio tra gli ideali di bello, di vero, di reale e di illusorio. Il personale rapporto che entrambi intrattengono con l’unità di tempo a cui si riferiscono attraverso i loro progetti (rispettivamente Lacuna ed Equilibrio e 21st Century Still Life) recupera una consistenza fisica che è risultato materica della ricerca stessa: che se per la finlandese è esaltazione dell’effimero immortale e idealizzato in sostituzione di un reale da abbandonare, per Zanin assume l’aspetto di lacerti e scarti come simbolo di un’anima essenziale al vissuto. Entrambi condividono un deciso allontanamento dalla banalità. Entrambi propongono un accostamento emotivo alternativo rispetto alla falsità delle immagini quotidiane che diviene codice indispensabile di lettura. Con DARK MATTER, Origine decide di registrare il proprio obiettivo sull’incorruttibilità del Tempo e sulla cristallizzazione dell’istante narrato come conseguenza di un processo di distruzione/ricostruzione della materia visiva, proiettata verso una totale e squillante rifondazione strutturale.