EXHIBITION
dal 6 giugno al 30 settembre 2020
CAP. 1 – MORGANA ORSETTA GHINI
CAP. 2 – ASS. RECUPERARTI + LA SCATOLA DEI RICORDI + CLASSE IV AAD DESIGN E ARCHITETTURA – LICEO ARTISTICO STAGIO STAGI
CAP. 3 – ELENA GUIDI + CHRISTIAN PARDINI / STUDIO FLAT
LABottega ha riaperto al pubblico e festeggia i suoi cent'anni regalando un’esperienza
nuova a chi la visita: PRESENTE, un progetto installativo diffuso da vivere. La galleria, lo
studio e la limonaia sono stati ripensati da artisti e creativi per poter cenare immersi in
opere che guardano al presente e alle sue relazioni fondamentali col passato ed il futuro.
Contaminazione e convivialità sono le parole chiave che animano PRESENTE e fanno di
arte e cibo i nutrimenti essenziali di questo momento storico.
_______________________________________________________________
PRESENTE
Parole di Irene Panzani
Il PRESENTE è davanti a noi, ogni secondo si consuma e passa da futuro a passato.
Il PRESENTE è senz’altro da ricordare, è il centenario de LABottega, un’attività di famiglia
che si è fatta storia. E questa storia è un dono.
Il PRESENTE è anche un virus, un bug temporale che ci ha fatto cadere il futuro addosso.
Abbiamo vissuto tra 4 mura per settimane in un tempo cristallizzato che ci ha visto
passare molte volte l’aspirapolvere. Eppure sotto la polvere abbiamo riscoperto album di
famiglia e ripescato ricordi.
Questo tempo ci ha ricordato che se il nostro corpo è confinato, la nostra mente e le nostre
emozioni restano sempre affacciate a una finestra, reale o virtuale, che ci rende presenti
per qualcuno. Ma lo sguardo è tatto a distanza e la distanza tra corpi fa nascere il
desiderio.
Qui è PRESENTE, qui è l’esperienza di stare di nuovo insieme attorno a un tavolo.
CAP. 1 - MORGANA ORSETTA GHINI , Eden, 2020.
MOG pone al centro del suo messaggio artistico l’essenza femminile, intesa come vita e
come fulcro della continuità della nostra specie. Simbolo di questa essenza è la vagina in
tutte le sue forme, l’origine del mondo, passaggio da assente a presente, da invisibile a
visibile. MOG propone nella Limonaia della LABottega una nuova versione dell’opera Eden, realizzata in origine per i tetti di Palazzo Micciché di Favara (Sicilia) per Farm Cultural Park. Eden è come un archetipo che si ripete e significa la vita, la nascita e la rinascita, il farsi PRESENTE nello spazio. É un concerto gioioso di forme che ci riportano alla vita.
CAP. 2 Studio - ASS. RECUPERARTI + LA SCATOLA DEI RICORDI + CLASSE IV AAD DESIGN E ARCHITETTURA – LICEO ARTISTICO STAGIO STAGI
Durante una visita alla sede dell’Ass. RecuperARTI, i ragazzi della classe IV AAD frugando tra i materiali di recupero hanno trovato dei vecchi negativi fotografici in vetro. Osservandoli con un'app del cellulare ne hanno visto il positivo e li hanno riportati a nuova vita. Da qui è nata l’idea di un’esposizione che rendesse fruibili questi pezzi di storia della fotografia attraverso mezzi del nostro quotidiano digitale: telefoni, tablet, QRCode.
LABottega, con i suoi cent’anni di storia e legami con il territorio, ha risposto “presente” all’appello dei ragazzi e di RecuperARTI, integrando il progetto con “La Scatola dei Ricordi”, archivio di vecchie foto di famiglie versiliesi curato da Alice Ippolito.
Si realizza così il CAPITOLO 2: esempio di come la valorizzazione culturale possa e debba nascere in seno al contesto scolastico in collaborazione con le risorse locali pubbliche e private. Percorrendo la stanza il passato del territorio rivive e prende senso grazie al PRESENTE ed il PRESENTE si arricchisce del tempo passato.
CAP. 3 Galleria: ELENA GUIDI + CHRISTIAN PARDINI / STUDIO FLAT
Carlo Levi scrisse “Le parole sono pietre”. E le immagini? Su queste tende leggere e fluttuanti
si adagiano dettagli di corpi. Sono le foto di Elena Guidi, momenti di realtà cristallizzata
che stanno davanti a noi come sculture, presenti a loro stesse in corpo e coscienza.
Mani, braccia, case, sembrano tutti corpi estranei, fermi in un qui ed ora che pare non
muoversi mai, astratti dallo scorrere del tempo, ma soggetti ai flussi dell’aria. Christian
Pardini colloca abilmente questi corpi nello spazio dei tessuti all’interno della galleria, costruisce
forme tra pieno e vuoto in un gioco di scacchi. Nel suo allestimento un tavolo rende
monumentale il concetto del progetto: questo PRESENTE adagiato, tranquillo, che si
muove con le persone.