Figlio di genitori italiani emigrati in Francia (Marsiglia, 1961), D'Agata è figura controversa nell'arte e nella fotografia contemporanea, alternando l'ossessiva distruzione del proprio io a una lucida attinenza programmatica e progettuale nella quale convivono il tetro, l'introspettivo, lo scandalosamente audace. Auto proclamatosi protagonista delle storie che egli mette in scena, D’Agata diventa attore principale dei suoi scatti, fotografando le proprie estreme azioni, subendone le terribili conseguenze: scenari permeati da eccessi e allucinazioni, un quotidiano obnubilato da compagnie occasionali ed emarginati della società che egli accoglie sul proprio cammino. Nella sua opera, sofferenza, assenza, necessità atavica di un piacere carnale e annichilente trovano nell'atto sessuale violento l'unica via di fuga possibile. La perfezione della notte, la luce a neon artificiale e artefatta, l’oscurità penetrata nella quale D’Agata vive intensamente. Si indaga su incertezza e piacere, sospensione tra felicità effimera e il più sincero disagio dell’esistenza a cui è impossibile sottrarsi.
L'artista nella stessa giornata dell'inaugurazione, Sabato 9 settembre alle ore 18:30 sarà protagonista dell'intervista condotta dal giornalista Enrico Ratto sul palco del Caffè dei Maledetti Fotografi nel giardino de LABottega. La rassegna propone un ciclo di interviste pubbliche a grandi personaggi del panorama fotografico, ospitati nel giardino della galleria durate l'orario dell'aperitivo.